martedì 27 marzo 2007

Dico/2

Visto che la cosa mi stuzzica, sono andato a leggermi un po' il nuovo concordato firmato nel 1984 da Casaroli e Craxi. Ad una prima lettura, salta subito all'occhio quanto esso abbia poco in comune con un contratto, dove ciascuno dà qualcosa in cambio di qualcos'altro. Il concordato no: è un elenco di diritti che la Chiesa ha sullo Stato italiano, ivi inclusi l'esenzione dal servizio militare per gli studenti in teologia e il riconoscimento di uno status particolare alle scuole cattoliche (di queste, avendo avuto la (s)fortuna di insegnarvi per breve tempo, parlerò in futuro). Il peggio di tutto è il diritto della Chiesa di imporre allo stato il divorzio cattolico, l'annullamento, che a differenza del peccaminoso divorzio di stato ha la benedizione del Papa e soprattutto dei tanti soldini che, si dice, occorrono per ottenerlo. Negli accordi, la Chiesa sostanzialmente concede solo che "lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani" (bontà sua), in più regala qualche bizzarra briciola come l'impegno a non nominare vescovi non italiani.

Soprattutto nulla, se non la generica enunciazione del principio di indipendenza che ho riportato nelle virgolette, proibisce ciò che sta avvenendo questi giorni e cioè che la Chiesa dica come devono votare i deputati cattolici. E questo non avveniva nemmeno ai tempi della DC. Ti rimpiangiamo un po', vecchia balena bianca!

domenica 11 marzo 2007

Ehi, Dico!

Sono, e molto, per la famiglia tradizionale. Tuttavia bisognerebbe proprio ficcare la testa nella sabbia per non vedere che la società di oggi è ampiamente secolarizzata, la gente si mette insieme e si lascia e comunque si sposa sempre più raramente. Inoltre, ormai è diffusa la consapevolezza che gli omosessuali non vanno in giro con le piume di struzzo ma sono come tutti gli altri e riguardo a cosa fanno a letto, be', sono affari loro.

Chi gioca il ruolo dello struzzo oggi è la Chiesa, che confonde la realtà con i propri desideri. Se dipendesse dal Papa, oggi gli alberghi dovrebbero richiedere il certificato di matrimonio alle coppie giovani, prima di dar loro una stanza.

Ah, tornassero i bei tempi dell'unità d'Italia, quando il nostro giovane Paese seppe tenere a bada le ingerenze delle tonache. Per un po' di tempo, troppo poco tuttavia, la Chiesa se ne fece pure una ragione. Libera Chiesa in libero Stato.